Vignola: Alessandro Mari presenta: "Troppo umana speranza"
03 Marzo, 2011
Categoria: Cultura e spettacolo
Continua il ciclo "Risorgimento di memoria, senza retorica"
- GIOVEDI' 3 marzo 2011 alle ore 21:00
SALA DEI GRASSONI - ROCCA DI VIGNOLA - VIA PONTE MURATORI - VIGNOLA MO
Alessandro Mari presenta
"Troppo umana speranza."
Ed. Feltrinelli, 2011
Reading musicale
(Spettacolo, non solo presentazione):
- legge Giovanni Galli;
- al contrabbasso Pablo Del Carlo;
- alla fisarmonica Claudio Ughetti;
"... Un passo e poi un altro, ecco la promessa di ogni ora, ché fermarsi a piacimento mai si dovrà, anche se concedersi una sosta forse si potrebbe, indulgere un poco e rifiatare, lasciar fluire in pace il sangue. Ma così il tempo protrarrebbe inesorabile la sua corsa, dunque serve insistere, un piede avanti all'altro, perché la meta è lontana e il cammino ignoto, solo la volontà salda... "
Il romanzo moderno nasce in Italia con Alessandro Manzoni. I Promessi Sposi è l'opera più rappresentativa del Risorgimento italiano, non tanto dal punto di vista storico, ma soprattutto da quello linguistico e culturale, vista l'enorme influenza che esercitò nella definizione di una lingua e di un sentimento nazionale.
La grandezza del romanzo sta nell'aver reso la vita quotidiana degli umili materia da romanzo, elevando le vicende degli "umili" a una dignità prima sconosciuta, al di sopra degli eventi della grande Storia. Così dal cuore dell'Ottocento la storia del popolo italiano arriva ai nostri giorni, alle soglie delle celebrazioni del centocinquantenario dell'unità nazionale.
Questo e il romanzo d'esordio di Alessandro Mari, proveniente dalla Scuola Holden, nato nel 1980 a Busto Arsizio e cresciuto a Sacconago. Proprio di Sacconago è uno dei protagonisti, il giovane Colombino, contadinotto "semi-idiota, non proprio sveglio", di mestiere "menamerda" (addetto al letame per concimare i campi), in una campagna che rimanda a L'albero degli zoccoli di Olmi.
Un po' personaggio da commedia dell'arte fin nel nome, innamorato di Vittorina ma respinto violentemente dalla famiglia di lei, Colombino persisterà nella sua ostinazione, una tenacia che gli viene dalla terra, dal "buonsenso della carne" (titolo della seconda parte), dalla fatica con cui crescono i frutti.
Va avanti, "un piede avanti all'altro", e quando don Sante, suo padre putativo, muore, si incammina con l'asino Astolfo, guidato dalla stessa fiducia e speranza che animava Don Chisciotte in sella a Ronzinante, in direzione di Roma. Parlerà addirittura con il Papa e, di ritorno a Nord, incontrerà anche un certo Giuseppe Garibaldi, di ritorno dal sud America con Anita e i fedeli volontari della Legione Italiana.
Un'epoca di forti sentimenti, in cui l'amore, come la speranza - questa Provvidenza (tema non a caso al centro anche dei Promessi Sposi, a cui si accenna nel libro in riferimento all'imminente pubblicazione della quarantana) tutta umana, troppo umana -, è il motore di ogni azione (perché "l'amore è sempre qualcosa di cui vale la pena leggere") e offre a ogni personaggio la possibilità di redenzione.
Alessandro Mari coniuga la sua esperienza di vita e le sue radici con lo studio di un determinato periodo storico sui documenti e gli archivi, e sceglie di raccontare la storia degli umili, gli intrecci della storia personale di ogni uomo con la Storia collettiva.
Ed è proprio questo che fa la grandezza di Troppo umana speranza, una delle migliori prove narrative degli ultimi anni. Passo dopo passo (come il suo Colombino), Mari costruisce il ritmo narrativo, alternando scarpe alate e scarponi, e subordina la Storia a un amore fatale per il racconto, attratto dalla fascinazione incredibile delle vite degli altri.
"Ho voluto la pertinenza ma ho percepito un piacere più forte quando, dentro la verosimiglianza, ho sentito aprirsi la strada dell'immaginazione": e sono le strade che i grandi romanzieri percorrono. Un innamoramento per la pura narrazione, per il piacere autentico di raccontare storie, di abbandonarsi alla digressione e poi rientrare nel tracciato, con lo sguardo fresco di una scrittura giovane che fa della speranza un presupposto: soprattutto questo è Troppo umana speranza, oltre che un grande romanzo sulla giovinezza del corpo e della mente, ed è cosa rara nella narrativa contemporanea.
Info:
Libreria dei Contrari
via Della Resistenza 839 Vignola, Modena
Tel. 059 775326