FROST/NIXON: DUE PERSONALITA' A CONFRONTO AL TEATRO FABBRI
06 Marzo, 2014
Categoria: Cultura ed Eventi
Frost, Nixon.
Due uomini e due personalità a confronto. Oggi come allora, si scontrano in un dibattito verbale da cui solo uno può uscire vincitore.
Sotto la regia di F. Bruni ed E. De Capidani, è stato portato sulla scena del Teatro Fabbri di Vignola il famoso spettacolo di Peter Morgan. Ispirato alla vera storia dei primi anni ’70, dopo che negli Stati Uniti era scoppiato il caso Watergate, racconta di come un presentatore di show televisivi riesca a estorcere una confessione all’ex Presidente, che fino a quel momento si era sempre dichiarato innocente.
Del caso Watergate si è sentito parlare a lungo, forse perché è stato uno dei primi episodi di palese corruzione in ambito politico. Il Presidente degli Stati Uniti in carica, Richard Nixon, è complice del gruppo di uomini che si sono introdotti negli uffici del partito Democratico, opposto al suo Repubblicano, e lì sono stati scoperti e arrestati. Le indagini su questo caso diventano così importanti da generare uno scandalo vero e proprio. Nixon è costretto a dimettersi, ma nemmeno dopo aver lasciato la Casa Bianca si piega a rivelare la sua colpevolezza, e addirittura nasconde alcune registrazioni che potevano essere usate contro di lui. A schivargli il processo di accusa è il Presidente Ford, che gli concede "la grazia", e con questa spera di mettere fine alla faccenda. Ma questa continua, e Nixon rimane in primo piano.
Viene allora proposta all’ex Presidente un’intervista televisiva dove discutere sulla sua vita e carriera con lo show-man David Frost. Lui è conosciuto nel mondo della televisione per i programmi di intrattenimento che conduce, che non toccano mai i temi storici e politici preferendo la comicità. Quello che cerca dall’incontro con Nixon non è quindi la soddisfazione di far salire a galla la verità. Vuole il successo. Successo che gli arriverebbe se riuscisse a strappare definitivamente una confessione a Nixon.
È una vera e propria battaglia quella che si accende tra i due. Sempre nascosti dal velo di educazione e rispetto reciproco che la morale impone, si scontrano in un dialogo coinvolgente, cercando di far emergere tra tutte quelle che saranno le parole per la loro vittoria. Solo alla fine la scoperta di un documento diventa la prova conclusiva della colpa di Nixon, che lo obbliga a cedere alle domande pressanti di Frost e a concedere la dichiarazione di colpevolezza nell'ultima intervista.
La trama, insomma, è la storia. Frost/Nixon riesce a raccontarla sul palcoscenico “con forza e attitudine a coinvolgere ed emozionare”, senza cadere in oggettività storiche già sentite e tuttavia mantenendo l’attenzione alla realtà. Soprattutto è da notare come su un palco si racconti di un mondo con vera disinvoltura; come così pochi attori e così pochi arredi scenici siano sufficienti a viaggiare per continenti, in uffici, in set televisivi, in normali case, e ad incontrare personalità con le ideologie più discordanti dell’epoca: a favore o contro, per scelta consapevole, per utile individuale o per moda. E diventa un tema fondamentale quanto la televisione possa influenzare nei criteri di giudizio del mondo. Sia in senso positivo, per istruire e dare a tutti la possibilità di sapere. Sia in senso negativo, per distrarre dai problemi veri, per distorcerli a proprio vantaggio.
Temi forti, che sono spunto per una riflessione sulla realtà di oggi. Guardando al passato, valutiamo il presente.
Sarà questo che Frost/Nixon ci spinge a fare? Guardare la vera realtà di adesso e agire guardando al bene stabile nel futuro, piuttosto che alla fortuna e fama del presente?
Arianna Burzacchi