GISELLE: DRAMMA E PASSIONE AL TEATRO FABBRI
20 Febbraio, 2014
Categoria: Cultura ed Eventi
Dove sono finiti i tutù e le calzamaglie? Questa è stato l’interrogativo di chi, tra il pubblico, conosceva la Giselle classica dell’omonimo balletto romantico.
“Giselle”, il nome dello spettacolo andato in scena il 4 Febbraio 2014 al Teatro Fabbri di Vignola è il primo della serie di balletti in programma per questa stagione. Sarà stato questo il motivo del tanto affollamento: la sala era piena e il pubblico molto vario, di ogni fascia di età.
Il balletto, del direttore e coreografo Eugenio Scigliano, è una rivisitazione in chiave moderna dell'originale "Giselle". Niente punte, quindi, e nemmeno piroette. In fondo, però, c’era da aspettarselo: la presentazione diceva “liberamente ispirato al balletto classico", di cui avrebbe mantenuto la trama. Così è stato e, nonostante fosse ambientato nel secolo scorso, ha raccontato la storia di un’altra Giselle, ma con lo stesso dramma d’amore.
La ragazza vive in una società tranquilla e felice, regolata però da severe regole riguardo alle relazioni. Queste si rivelano incompatibili con il suo amore per un uomo che rappresenta l’irraggiungibile. Infatti, i due si amano, ma l’impossibilità della loro relazione è dettata dalla società e dalle sue limitazioni. Superata una prima fase di incertezza, Giselle si abbandona ai corteggiamenti dell’uomo e alle sue passioni. Quando però la loro relazione viene scoperta, Giselle si uccide, muore per amore.
Nell’atto del suicidio non c’è soltanto il dolore insostenibile di una donna, ma anche la ricerca della libertà di vivere le proprie passioni ed emozioni spontanee. La sua è una fuga dalla vita che non le permette più le gioie infinite dell'amore. Dopo questo gesto tragico, Giselle si ritrova nell'oltretomba. Ad accorgliela sono le Wilis, spiriti delle donne che, come la protagonista, sono state soffocate dalle convenzioni sociali e per questo sono oscure, vendicative. Tra di loro, Giselle si distingue per aver mantenuto i suoi sentimenti amorosi e innocenti anche dopo la morte. Perciò, quando l'amato torna sulla sua tomba divorato dal dolore, la ragazza non lascia che le Wilis si accaniscano su di lui, ma insieme i due danzano, sfiorandosi e guardandosi attraverso il confine tra vita e morte che ormai li divide.
Centrale per questa storia è il tema dell’amore. È un amore tra giovani, è passionale e immediato, senza troppe regole.
I ragazzi del Junior Balletto di Toscana sono gli interpreti adatti a questi ruoli, riuscendo a sfruttare la giovane età (dai 16 ai 21 anni) e lo studio e la bravura nella danza. Vedere la storia di Giselle con protagonisti che hanno con lei in comune l’aspetto rende tutto più vero, e l’amore raccontato prende ancora più forza. Esaltano ancora di più il tema passionale i costumi dai toni grigi e la sceneggiatura semplice e vuota, con contrasti di bianco e nero.
Dopo aver assistito a un amore così, a una tale immensità di sentimento, nessuno può negare di essere stato a sua volta travolto. E uscendo dalla sala a sipario chiuso, ogni spettatore ha dovuto ammettere che è stato proprio un bel balletto. Grande, pieno, tormentato e tormentante, appassionante. Un "Giselle" che lascia il segno.
Arianna Burzacchi