Castelvetro, Piazza Roma gremita, per Stefano Benni
15 Giugno, 2013
Categoria: Cultura ed Eventi
«Con una mano con una mano ho il mondo in mano e suono come un dio pagano
Oh non è un miracolo non è strano
Quando il blues prende il timone possiamo fare cose che neanche immaginiamo.»
Stefano Benni
Con una mano sola si possono fare tante cose, ma ne servono due per suonare il pianoforte come Giulia Tagliavia che accompagna Stefano Benni nel suo spettacolo Onehand Jack e altre storie, in scena il 9 giugno a conlusione di questo Mercurdo 2013 a Castelvetro.
Piazza Roma gremita, ma c’era da aspettarselo, per assistere al “giocoliere delle parole” Stefano Benni con il suo monologo/racconto.
In Onehand Jack si percepisce tutto l’amore per la musica, blues e jazz in particolare, dello scrittore, giornalista, autore, artista a tutto tondo; Benni racconta della voce di Misery che si arrampica, si attorciglia, si inerpica sulle note del basso di Onehand, povero “storpio” che interroga un Dio di colore il quale, invece di regalargli la mano mancante, gli dona la determinazione di imparare ad usare le altre sue doti. E come la voce di Misery fa Benni, innescando una danza con il pianoforte della Tagliavia che fa rimanere in silenzio il pubblico seduto e quello (numeroso) in piedi. Abbandonato per un attimo il “rumore dell’assurdo” della festa, tutti zitti ad ascoltare questo moderno raccontastorie che passa da Onehand ad altre “favole” moderne o antiche rivisitate e che sempre si fa cullare dai tasti bianchi e neri. Con la voce dipinge un quadro, scrive un libro illustrato e si passa facilmente dalla riflessione al riso quando racconta di come cambia la percezione di una coppia nell’arco di intervalli di 20 anni.
Uno spettacolo da vedere ed ascoltare che chiude l’edizione 2013 del Mercurdo.
Appuntamento all’anno prossimo, pardon! A tra due anni!
Beatrice Ceci