"Qualsiasi emozione" dice Kuhn, "é giusta, l'importante è che sia emozione"
13 Giugno, 2013
Categoria: Cultura ed Eventi
"La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia". E' da queste parole di Ludwig Van Beethoven che voglio partire per raccontarvi di questa serata, domenica 9 giugno, presso il Teatro Fabbri di Vignola, sede ormai stabile della manifestazione Jazz'In It giunta alla 25^ edizione.
Manifestazione tutta dedicata a quel particolare genere musicale chiamato "jazz",che si pone come obiettivo quello di far esibire le figure più rappresentative di questa realtà.
Un genere tanto antico quanto innovativo, capace di alimentare emozioni diverse, di far divertire ma, nello stesso tempo, riflettere.
Tutto comincia con i Fresh Fish, gruppo formato da Domenico Sanna ( Fender Rhodes), Luca Fattorini (contrabbasso), Marco Valeri ( batteria), Daniele Tittarelli ( sax contralto) e Francesco Lento ( tromba).
Si susseguono una serie di brani, sempre diversi, sempre nuovi.
L'atmosfera si fa più frizzante, la melodia con facilità arriva al pubblico sempre più attento al susseguirsi eterogeneo delle note e al complesso dei suoi suoni che si mischia in una casualità quasi perfetta.
Pochi minuti di attesa distanziano il primo gruppo dal trio Steve Kuhn (pianoforte), con Aidan O'Donnell ( basso) e Steve Johns ( batteria). Il pubblico incuriosito guarda con interesse gli ultimi attimi di preparazione e tutto comincia. O meglio, ricomincia. Già dal primo pezzo colpisce la forza di questi musicisti, le note del pianoforte si intersecano con il sottofondo del basso, la batteria alterna tocchi sfumati ai piatti ad accesi colpi di tamburo.
Ciò che sorprende è la facilità con la quale apparentemente i jazzisti suonano.
Quasi come un gioco troppo facile, una sfida già vinta, i musicisti alternano le melodie e ricreano un'atmosfera tutta nuova. Gli ultimi brani rappresentano il momento più coinvolgente. E' qui infatti che per alcuni attimi il pianoforte abbandona la batteria ed il basso. L'istante è tutto del pianista. Il pubblico ascolta attento ed è qui che meglio si riesce a vedere la determinazione di un uomo che è ormai nella storia del jazz.
Steve Kuhn: la musica nel cuore dall'età di cinque anni, quella passione per il pianoforte che gli avrebbe portato tanta fortuna. Prima unito ad una band del trombettista Kenny Dorham, poi al quartetto del sassofonista John Coltrane. Un'amicizia fortissima con il grande pianista Bill Evans ed un successo dietro l'altro. Melodie composte nella solitudine della sua camera, il pensiero rivolto verso la ragazza amata. Un fortissimo senso di riconoscimento verso il Giappone, per un uomo che con la sua musica ha girato tutto il mondo. La volontà di trasmettere la musica dal cuore. " Qualsiasi emozione" dice Kuhn, "é giusta, l'importante è che sia emozione".
Ed oggi, qui, a Vignola, l'emozione c'è stata.
Grazie Trio di Steve Kuhn, grazie Fresh Fish
Luca Rangoni