Risate e riflessione con”Ciao, Signò” di Marco Marzocca
24 Marzo, 2013
Categoria: Cultura ed Eventi
Gente a frotte (quindi "affrottati", venuti a frotte) per assistere alle divertenti scenette raccontate da Ariel, alias Marco Marzocca, nella serata di venerdì 22 marzo al Teatro La Venere di Savignano sul Panaro (Modena).
"Il giorno dopo giovedì" è quello giusto e il teatro, che in tutta la stagione "comica" ha registrato il tutto esaurito, è pieno. Buio in sala e poi, finalmente, i riflettori. Tutti in attesa del poliedrico Marzocca ed ecco invece sulla scena apparire Max Paiella con la sua chitarra. Il comico, cantante, imitatore e musicista, ideatore delle "serenate coniglie", intrattiene il pubblico con le sue battute e con le canzoni riadattate o ideate, perché facente parte della "clinica del botulino amoroso", fino all'arrivo del Notaio, l'anziano di legge che se la prende con usi e costumi moderni e che ha fondato il Pdmc, "partito democratico monarchico di centro cattolici per la pensione".
"Ma è Possibbole - tuona lo stizzito Notaio contro Paiella - che fai qui? Sei uno zozzone, un accattone, uno di quei giovani con gli "recchini alla recchia" e chissà in che altri posti!" E comincia ad illustrare il programma del partito che ha come obiettivo fondamentale riportare in questo paese l'ordine e la sicurezza e fare una grande opera: prosciugare lo Ionio, asfaltarlo ed evitare così il ponte sullo Stretto. Diverse invettive contro il genere umano odierno e un nuovo spazio per Paiella in modo da dare il tempo al Notaio di cambiarsi e tramutarsi nel filippino "svampato e svampito" Ariel, non più domestico di Claudio Bisio, ma dell'attore Paiella che, impegnato a provare una Giulietta e Romeo senza, ovviamente, Giulietta, spiega la "quarta parete" del palco del teatro al pubblico e allo stesso Ariel, chiamato a sostituire l'attrice mancante.
Inutile cercare di descrivere in poche righe la forza comica di questo cabaret, unito al semplice piacere della commedia all’italiana, dove la sola spiegazione di "barometro" - strumento che misura bari - nel buffo accento di Ariel, fa nascere una risata che viene dal cuore e che libera la mente da tanti pensieri tristi.
Non è "possibbole" respirare da quanto si ride per questa comicità senza tempi morti che racconta, tra le righe e attraverso la profonda sensibilità di Marzocca, anche tante verità con una sottesa nostalgia del passato, almeno nella parte del Notaio: al tempo in cui si mangiava in famiglia tutti insieme, con il capofamiglia seduto a tavola e a quando esisteva, nell'arco della giornata, il momento della noia che, soprattutto i ragazzi di oggi, non sanno più cosa sia, talmente presi da mille e mille impegni e dall'essere connessi con il mondo in ogni istante della vita. Ma poi, è tanto meglio adesso?
Beatrice Ceci