Antigone è tragedia dell’oggi, del dubbio e dell’inquietudine, conflitto tra le leggi del cuore e osservanza delle regole ,linea di confine dove l’ideale giovanile si misura con l’acquisita responsabilità. La riscrittura di Anouilh, rispetto alla tragedia di Sofocle, passa dalla contrapposizione tra leggi divine e leggi dello stato ad un conflitto di sentimenti. Creonte e Antigone sono le facce di una stessa medaglia e si riflettono continuamente, rinviando il conflitto come in un gioco di specchi: conflitto eterno tra vecchiaia e giovinezza, maschile e femminile, sfera dell’intimità privata e sua profanazione pubblica. Anouilh coglie in questo modo un aspetto sostanziale della tragedia: la caducità e l’inutile affanno dei “piccoli” protagonisti immersi in un contesto “grandioso” di insostenibile presenza del destino.

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